Pasta con amarella, finocchietto e ricotta

Nei nostri prati abbonda, anche ora che siamo in autunno, una piantina dalle molteplici virtù terapeutiche, l’artemisia – Artemisia vulgaris, ma anche l’assai simile Artemisia verlotiorum, da cui si distingue poco e con la quale si fanno gli stessi usi – conosciuta anche come amarella. Dalle mie parti (Brianza) è conosciuta col nome dialettale di medeghett per la diffusa convinzione, che fosse utile per risolvere diversi piccoli problemi di salute (cosa che poi la medicina ufficiale ha riconosciuto). In effetti se avete mangiato troppo, una tisana di artemisia, senza esagerare nelle dosi e nella frequenza, è quello che ci vuole (magari ben zuccherata)! Io però ho raccolto una manciata di cimette ancora tenere di artemisia per usarle in cucina. Non ne ho raccolta molta perché questa piantina è molto aromatica ed ha un sapore decisamente amaro, che può non piacere a tutti. La uso generalmente in piccole dosi per insaporire le creme di formaggio o il burro, ma anche per dare un sapore diverso dal solito agli arrosti di carne, in particolare a quelli di maiale ed oca, o alle patate. Oggi però la utilizzerò per aromatizzare con un sapore diverso e particolare una delicata pasta con la ricotta fresca cui aggiungerò anche del finocchio selvatico (Foeniculum vulgare) per equilibrare l’amaro dell’artemisia.

Ingredienti:

  • 320 g di pasta (preferibilmente lunga),
  • 250 g di ricotta vaccina,
  • una manciata di cimette di artemisia,
  • un mazzetto di fronde di finocchio selvatico,
  • sale e pepe q. b..

Fate lessare in acqua bollente salata la pasta con le cimette di artemisia e le fronde di finocchio selvatico, che avrete precedentemente pulito con cura. Nel frattempo in una ciotola condite la ricotta con sale e pepe e, se piace, con un filo d’olio. Nel caso non aveste a disposizione del finocchio selvatico utilizzate le barbe di quello orticolo, ma a crudo, tritandole con cura ed aggiungendole alla ricotta. Regolate di sale e pepe. Se la crema di ricotta fosse troppo densa aggiungete un paio di cucchiai abbondanti di acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta al dente e conditela con la salsa di ricotta. Volendo è possibile aggiungere anche una spolverata di formaggio grana grattugiato, ma io preferisco non farlo per gustare appieno il sapore dolce e delicato della ricotta che contrasta con quello più deciso dell’artemisia.

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