Salsa con foglie di rafano

Il rafano (Armoracia rusticana), chiamato anche cren e barbaforte, è una pianta che è molto amata in alcune regioni del nostro Paese come Basilicata, Veneto, Trentino e Friuli, anche se è quasi misconosciuta nelle altre. Ricca di principi attivi e vitamina C, svolge anche un’azione antibatterica e antibiotica sul nostro organismo (essendo piccante pare che favorisca anche l’accelerazione del metabolismo). Allo stato spontaneo non è sempre facile incontrarla, mentre è assai semplice coltivarla nell’orto. E’ una pianta della quale di solito si consuma la grossa radice di colore bianco, che ha un sapore piccante e che si deve raccogliere dopo il secondo anno di coltivazione. La radice si può consumare sia fresca che conservata (di solito in qualche forma di salsa) mentre le prime foglie tenere primaverili sono ottime anche per regalare alle insalate miste un gusto leggermente senapato. In primavera, dalla pianta che coltivo in giardino, preparo con le tenere foglie una salsa molto particolare, dal sapore più delicato di quella che si ottiene dalla radice, ma sempre gradevolmente piccante.

Ingredienti:

  • una manciata di foglie di rafano (le più tenere possibili),
  • 150 g di yogurt (preferibilmente greco),
  • 2 cucchiai di olio di oliva,
  • cimette fiorite di alliaria per decorare (e mangiare, se piacciono),
  • sale q. b..

Lavate con attenzione le foglie di rafano. Asciugatele e tritatele finemente con la mezzaluna. In un piccolo contenitore versate lo yogurt, aggiungete l’olio e regolate di sale. Aggiungete il trito di foglie di rafano e mescolate con cura. Fate riposare la salsa in frigorifero per almeno un’oretta. Si sposa bene con bolliti, carni arrosto, affettati in genere e verdure lessate ma anche con le semplici uova sode, alle quali regala un sapore diverso dal solito come vedete nella foto. Ho poi decorato le uova con la salsa alle foglie di rafano con delle cimette fiorite di alliaria (Alliaria petiolata), dal delicato profumo di aglio, che volendo si possono tranquillamente mangiare perché edibili.

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