Avvertenze sulla classificazione delle piante in questo sito

In questo sito parliamo di piante ma, come è specificato in diverse pagine, non siamo botanici ancorché ci sforziamo di apprendere, e siamo interessati all’utilizzo alimentare delle piante spontanee soprattutto sotto il profilo antropologico, etnobotanico e gastronomico. Oltre a scusarci quindi con i visitatori esperti in ambiti diversi dai nostri per via dell’uso improprio di qualche termine, del linguaggio comune o impreciso sotto il profilo tecnico-scientifico, dobbiamo doverosamente precisare fin d’ora che riguardo alla classificazione delle piante in famiglie il sito non segue una linea univoca. Non ci è stato infatti possibile, essendo questo un sito che viene aggiornato nel tempo libero, rivedere per intero la classificazione in famiglie che nell’ultimo decennio ha subito profonde e continue modifiche dovute all’adozione del metodo filogenetico. L’aggiornamento avviene quindi man mano che vengono modificate le pagine.

Le indicazioni riguardo alle famiglie, soprattutto per le piante con fiori (Magnoliophyta), sono state negli ultimi tempi radicalmente influenzate dall’analisi molecolare delle relazioni tra le diverse specie. Nel sito vengono però ancora indicate appartenenze familiari secondo il “tradizionale” sistema post linneiano “Cronquist” e/o le proposte modificative della fine degli anni Novanta, ancora basati su analisi degli aspetti visibili della morfologia delle piante, ma a volte sono utilizzate anche le proposte fatte dalla Linnean Society londinese e approdate alla Classificazione APG III (Angiosperm Phylogeny Group III), ormai la più seguita dai botanici. Non siamo in effetti in grado né di seguire con competenza e attenzione l’evoluzione della materia – considerato peraltro il sempre in progress e i molti problemi che vengono posti anche ai sistematisti e a chi di queste classificazioni si deve servire con metodo e rigore – né di aggiornare elenchi, schede delle piante e tutti quei documenti disponibili ai visitatori perché di nostra produzione, che con gli anni si accumulano e, se sostanzialmente validi, non vengono rimossi. Pertanto navigando nel nostro sito ci si potrà imbattere in situazioni come ad esempio quelle degli Allium, con indicazioni che danno le specie di questo genere come appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, delle Alliaceae o, ultima, delle Amaryllidaceae.

Crediamo che chi osserverà queste incongruenze non è del tutto digiuno di classificazione e tassonomia e quindi potrà comprendere e accettare indicazioni che appaiono diverse. La sostanza, per i temi e gli scopi del nostro sito, non cambia molto. Per le piante che più ci riguardano si tratta invero di non molti casi, limitati ai generi che sono transitati in questi ultimi anni da una famiglia a un’altra, ma l’avvertenza andava doverosamente data.