Dai boschi e dai prati alla tavola – Introduzione
Dai boschi e dai prati alla tavola – Erbe
Dai boschi e dai prati alla tavola – Frutti
Il territorio di riferimento della guida era il Parco della Brughiera Briantea, oggi confluito nel Parco regionale Groane-Brughiera Briantea, ma dal momento che questo territorio non è certo un’isola botanica potrete utilizzare benissimo questa guida anche altrove, a cominciare dal resto delle campagne brianzole allargarvi alle aree pedemontane e dell’alta pianura dell’intera Lombardia e anche più in là. é stato del resto la base di partenza per la pubblicazione sulla Brianza e il Triangolo Lariano. Sono del resto segnalate piante quasi infestanti, altre più o meno diffuse e piante che faticherete invece a trovare, perché magari proprio dalle vostre parti non ci sono e dovete cercare altrove. La grande maggioranza delle specie botaniche indicate nel libro sono presenti ovunque in Italia, magari con qualche sottospecie o varietà, e se siete curiosi e siete arrivati fin qui non faticherete certo a trovare in Rete ciò che cresce spontaneamente dalle vostre parti.
Per secoli e fino a non molto tempo fa, boschi e prati della brughiera hanno svolto una funzione indispensabile per la sopravvivenza stessa di intere generazioni di brianzoli: vi si ricavava legna per scaldarsi e alimenti di cui nutrirsi. I prodotti della terra, in verità, erano solo quei pochi che la natura povera dei terreni di queste parti permetteva di coltivare, ma per la società rurale di un tempo anche il poco e l’insipido, se minimamente commestibile, poteva fare la differenza fra la sazietà e la fame, soprattutto negli anni di carestia, di cui oramai fortunatamente da queste parti non si conserva neppure il ricordo.
La raccolta di erbe e frutti spontanei non è in verità un punto forte della tradizione gastronomica milanese e brianzola in particolare, anche meno recente, segnando in questo una marcata differenza con le abitudini di certe vallate prealpine e di alcune aree della bassa pianura lombarda, dove oggi non mancano perfino sagre e rassegne gastronomiche dedicate alle erbe spontanee. Il libro intende quindi proporre l’utilizzo in cucina di piante che, presenti nel territorio del Parco della Brughiera Briantea, sono altrove ancora ampiamente usate dalla tradizione alimentare e gastronomica, talune utilizzate un po’ dappertutto in Italia e altre magari legate a tradizioni prettamente locali.
La guida non era e non è esaustiva, anzi, e soprattutto non riporta ovviamente ciò che non si trova nel Parco della Brughiera Briantea. Mancano giustamente e soprattutto quelle piante, anche diffuse, tipiche delle tradizioni gastronomiche lombarde alpine e prealpine (es.: il Buon Enrico o certi frutti di bosco) che troverete nei nostri libri ma anche nelle schede del sito.
Ancora oggi prati e boschi della pur povera brughiera offrono però molto a chi sa gustare i sapori della natura più spontanea. Volendo, potete tranquillamente e per gran parte delle stagioni, abbinare alle salutari passeggiate la piacevole raccolta di erbe e frutti spontanei da utilizzare in cucina (per non parlare di funghi, ai quali qui non si fa cenno), aggiungendo nuovi sapori alla varietà degli alimenti dell’ormai pur ricca cucina quotidiana. L’esercizio che un tempo risultava indispensabile per sopravvivere, oggi può invece rappresentare un modo salutare e interessante, anche se un po’ insolito, di variare ulteriormente la nostra alimentazione. Con la raccolta di erbe e frutti spontanei si può soddisfare il desiderio di sperimentare altri sapori, un piacere sconosciuto solamente a chi mangia per sopravvivere.