Questo sito è nato alla fine del 2008 perché quello che era poco più che un passatempo era diventato un vero e proprio “interesse” e, come spesso avviene, in breve l’interesse ci aveva preso la mano ed aveva cominciato ad avere le sue esigenze, a cominciare da un impegno più costante e dalla necessità di prestare una diversa attenzione alle cose che si dicevano o si facevano. Non ci bastavano più gli spazi dedicati al tema delle piante spontanee da usare in cucina sui siti personali e allora ne abbiamo creato uno dedicato nello specifico alla cultura alimentare riferita a questo ambito molto particolare. Così da quando abbiamo dato via al sito, anche il nostro tempo libero è diventato un’altra cosa, anche poca cosa, ma è rimasta la passione e questo è ciò che più importa.
La modestia è sempre una virtù necessaria, specialmente quando si dà vita a un sito come questo, che per diversi motivi è necessariamente sempre in progress. Quando ci si avventura in un ambito pressoché illimitato come quello di cui trattiamo in queste pagine, essa diventa anche un vero e proprio dovere e va associata alla prudenza: entrambe le virtù, se possibile, ancora più doverose per noi, che non abbiamo la formazione del naturalista né del botanico in senso stretto. Abbiamo un mare di cose da imparare in questo campo. Gli amici ci conoscono e per gli altri visitatori non è poi così importante sapere chi c’è dietro queste pagine. Per i curiosi a ogni costo c’è invece a disposizione tutta la Rete per indagare su di noi, e magari scoprire dell’altro.
Ci siamo avventurati ogni giorno su un terreno per noi sostanzialmente inesplorato senza il supporto di molti di quegli strumenti che ci sarebbero stati preziosi alleati, parte dei quali abbiamo potuto però costruirci strada facendo. Del resto quello botanico non voleva essere il principale approccio del sito, dato che, per esperienza e formazione, oltre che per interesse, avevamo altri strumenti che ci avrebbero aiutato e che ci aiutano ogni giorno. Proviamo sempre a fare del nostro meglio, tenuto conto di quanto ci consentono di fare un po’ di tempo libero e un pizzico di entusiasmo, ingrediente sempre fondamentale, anche in cucina.
Diversi saranno i motivi e le strade per le quali siete arrivati sulle nostre pagine, ma potete subito notare che privilegiamo gli aspetti culinari e gastronomici e quelli connessi alla cultura alimentare. Del resto il sito lo abbiamo chiamato proprio piantespontaneeincucina.info – così anche il marchio che abbiamo registrato nel 2014 – ed è la gola, lo confessiamo, il vizio cui non riusciamo a sottrarci. Essa è perfino più forte della curiosità e dell’interesse per gli usi degli altri e per il passato.
Per il resto la formazione antropologica e storica indirizzata al territorio, all’ambiente e alla cultura, ci aiuta a percorrere anche altre strade che non siano solo quelle gastronomiche o naturalistiche. Alcuni non hanno mancato di dirci che vogliamo occuparci di cose morte, cose di una società contadina che non esisterebbe più. Forse costoro non sbagliano del tutto se considerano come cose morte i residui e le reliquie del passato. Ci accorgiamo però ogni giorno che questi residui – solo all’apparenza invisibili o inutili – sono anche in costante trasformazione e che l’utilizzo alimentare delle piante spontanee si adatta a un mondo che cambia in continuazione, e quindi a nuove esigenze e a nuovi bisogni, anche di senso. E quindi raccogliere e consumare piante spontanee diventa anche oggetto di considerazioni sociologiche, economiche, antropologiche: considerazioni che meritano le cose vive!
Però il presente, con nuovi e interessanti approcci e tendenze, non è il solo tempo di questo sito. Qui e là in queste pagine non possiamo, né vogliamo, evitare di volgere lo sguardo all’indietro, quando è utile o è necessario. Del resto ogni volta che ci giriamo indietro è già storia, e camminiamo sempre, spesso inconsapevolmente, con il fardello dell’intera vicenda umana sulle spalle. Vale da quando eravamo raccoglitori, e vale per coloro che continuano a raccogliere dalla natura per vivere.
Abbiamo fatto anche uno sforzo, per quanto possibile, di eliminare da questo sito, in tutte le sue parti, ogni inutile retorica del selvatico in cucina, che pure abbonda sui media e in letteratura. Raramente i nostri visitatori troveranno termini come alimurgia o fitoalimurgia riferiti alle piante spontanee di uso alimentare, che pure abbondano in altri siti. Siamo del resto consapevoli che queste nostre pagine, come d’altronde quelle dei nostri lavori editoriali cui ci siamo dedicati negli ultimi anni, sono destinate soprattutto alle persone golose, per fortuna con la pancia piena e per loro natura curiose oltre la routine del quotidiano. Tutt’al più alcune possono interessare anche coloro che hanno fatto scelte alimentari di natura etica e non hanno un approccio integralista nei confronti degli onnivori. Abbiamo evitato quindi il solito richiamo all’alimentazione spontanea, di sussistenza, e in gran parte anche quello esageratamente salutista. Soprattutto il primo, che ci sarebbe sembrato offensivo per quelle persone che in varie parti del mondo affidano ogni giorno le loro vite alla disponibilità, alla conoscenza e al consumo di piante spontanee alimentari.
Naturalmente chi vuole approfondire o aiutarci nell’ampliare interessi e ricerche è più che benvenuto, e quindi può contattarci per saperne di più, anche su di noi. C’è più di un indirizzo per contattarci via posta elettronica, in modo “tradizionale”, senza blog o forum, perché non vogliamo rimanere schiavi della velocità e prenderci invece il tempo di pensare nelle relazioni con le persone. Dai social siamo già fuggiti diversi anni fa e ci siamo stati lontano per un decennio. Ci siamo ritornati da poco, anche se in modo discreto rispetto all’uso che si poteva fare di questi strumenti, e complice il Covid che per tutto il 2020 ci ha privato dei rapporti personali di uscite, corsi e presentazioni dei libri (il distanziamento fa male anche a chi vuole proteggersi e ci siamo sacrificati almeno a FB). Dal 2020 gli aspetti più propriamente gastronomici (ricette raccontante, immagini, schede sintetiche sulle piante, ecc.) sono ospitati nell’aapposita sezione che cura Stefania – si accede dalla hp ma di recente ha aperto anche una pagina FB (Stefania – Cucina selvatica di Lombardia) – mentre una finestra attiva è tenuta su FB con la pagina Pietro Ficarra – Uomini, piante e cucina. Chi volesse inoltre approfondire i già vasti contenuti di questo sito ha comunque a disposizione la nostra collana sulla cucina selvatica, a oggi ricca di undici volumi: non sono troppo economici nel prezzo ma sono molto ricchi di contenuti e lavoro.
Non smettiamo di considerare questo tema cosa importante e, soprattutto per noi, stimolante. Meglio ancora se riusciamo anche ad essere utili agli altri. E affidabili. Non avremmo più tempo di quanto già non ne impieghiamo per questo sito – siamo sempre in ritardo sulle intenzioni – e quindi non ci resta che prendercene cura, anche se negli ultimi anni, per vari motivi, lo abbiamo sfrondato di pagine poco interessanti per i visitatori e di quelle che oramai ci era impossibile aggiornare seriamente.
Pietro Ficarra e Stefania Scaccabarozzi