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Le nostre schede sintetiche sulle Piante spontanee pericolose
“Decalogo sulle erbe per il cittadino” del “Centro di medicina naturale” dell’Ospedale di Empoli
Estratti vegetali non ammessi negli integratori alimentari
È bene, ed è necessario che prima ancora di avvicinarvi alle piantespontanee alimentari conosciate quelle che potrebbero darvi seri fastidi, che sono pericolosamente tossiche o che possono causare addirittura la morte. E se lo diciamo noi di www.piantespontaneeincucina.info ci dovete proprio credere, perché queste piante non vivono su un altro pianeta ma vegetano in mezzo alle altre che possono essere innocue e sono vicine a voi, e a volte fanno anche parte della vostra vita quotidiana.
Questa necessità è tanto più forte oggi, quando un sentito e positivo bisogno di ritorno “alla natura” spinge verso un maggiore uso di piante spontanee in cucina rispetto anche solo a una decina di anni fa. Una certa moda “salutista” contribuisce inoltre non poco ad allargare il fenomeno. Questo sito è probabilmente anch’esso figlio di esigenze nate in questi ultimi decenni e contribuisce a suggerire un uso alimentare di piante che di solito non arrivano sui banchi di un centro commerciale. Siamo però convinti che non si può assolutamente avere un approccio all’uso delle piante spontanee senza la necessaria conoscenza e senza un’attenta informazione e per questo riteniamo che questa è tra le sezioni più importanti del sito. Molte sono infatti le piante che, usate da chi non ha conoscenze adeguate, possono provocare conseguenze gravi e a volte anche mortali e troppe le notizie di cronaca segnate malauguratamente dall’ignoranza.
Ciò che preleviamo dalla natura non è necessariamente buono o sicuro per il solo fatto che è “naturale”. Come i funghi, molte sono le piante – o solo una loro parte, bacche, foglie, semi, poco importa – che possono provocare danni seri al nostro organismo. Alcune piante possono produrre i loro effetti anche solo per semplice contatto, o solo localmente, sotto forma di ulcerazioni, irritazioni, dermatiti, gonfiori, ecc., mentre altre possono invece provocare una intossicazione generale del nostro corpo o causare danni irreparabili.
La pericolosità dipende spesso dalla concentrazione dei principi tossici attivi e dalle quantità delle parti velenose ingerite. Vale sempre la celeberrima frase di Paracelso “Omnia venenum sunt:…….dosis sola facit, ut venenum non sit” – insomma tutto dipende dalla dose – ma occorre tenere conto che sugli effetti intervengono anche molti altri fattori che possono aggravarli notevolmente. La reazione è del resto sempre strettamente individuale. Abitudine o meno a consumare lo stesso alimento, età, peso, stato di salute, interazione con farmaci assunti, ecc. possono essere fattori importanti o addirittura decisivi per l’esito dell’intossicazione.
Per evitare seri danni all’organismo è quindi importante conoscere le piante che non sono commestibili o le parti pericolose di quelle che invece sono ritenute commestibili. In ogni sezione di questo sito in cui è apparso necessario sono stati dati opportuni consigli e avvertimenti. Aggiungiamo che la prudenza non è mai troppa. Spesso infatti l’indagine scientifica è stata inevitabilmente carente nell’indagare vecchie abitudini alimentari che stavano scomparendo ma oggi, quando progredisce più velocemente, continua a suggerirci prudenza per nuove specie e anche per diverse di quelle che la tradizione proporrebbe di consumare senza problemi.
Un discorso particolare meriterebbero le piante pericolose che vengono impiegate in fitoterapia – diremmo con sempre maggiore frequenza ma anche con troppa superficialità – specie se associate o meno ai farmaci comuni. Seppure non ci avventuriamo in questo ambito se non nelle forme leggere dei links, perché non è l’aspetto che più ci interessa, ci permettiamo di consigliare di andare in erboristeria solo sotto controllo medico.
Non sarebbe strettamente inerente all’ambito nel nostro sito, ma vista l’importanza che l’argomento assume ci permettiamo di allungare di qualche riga per ricordare che le piante velenose non si trovano solo in campagna, nei boschi o in montagna. Parchi e aiuole cittadine, così come i bordi delle strade, possono nascondere la stessa insidia, ma soprattutto i pericoli si celano frequentemente nel giardino di casa e fra le piante “domestiche”, quelle da appartamento o da terrazzo che ci vengono regalate o che dopo un’incursione dal fiorista portiamo a casa perché ci sembrano tanto belle.
I più esposti ai rischi che derivano dalla presenza di piante velenose in casa o nel giardino sono i bambini (e anche gli animali domestici). In particolare i più piccoli sono più esposti alla possibilità di avvelenamento. Frutti e fiori dalla forma e dai colori attraenti sono un irresistibile invito a metterli in bocca e spesso sono gli stessi genitori a portare a casa piante di cui non immaginano la pericolosità.
Come si dice, l’attenzione dei genitori non è mai troppa, e siccome può capitare sempre l’imprevisto ad essere previdenti ci si guadagna (molto). Avendo bambini piccoli è opportuno tenere sempre in casa del carbone medicinale, in polvere, da usare se i sintomi appaiono legati a problemi gastro-intestinali: spesso è il solo rimedio efficace per attenuare le pesanti conseguenze di certe ingestioni. In ogni caso se i sintomi appaiono seri va consultato subito un medico o, meglio, il Centro Antiveleni più vicino o bisogna correre in ospedale. In questo caso occorre sforzarsi di memorizzare le caratteristiche della pianta o della sua parte che potrebbe essere la causa del male per aiutare il medico nella diagnosi: è uno sforzo che può salvare la vita.
Siccome lo strumento di prevenzione più utile è una corretta informazione, sarebbe assai importante che i genitori stessi sapessero riconoscere le piante pericolose autoctone più diffuse, oltre ad avere un’idea delle loro caratteristiche e del grado di tossicità. Ciò che può sembrare un auspicio dovrebbe essere la regola per le piante acquistate, di cui si sa il nome e per le quali si possono avere fin dall’inizio della loro collocazione in casa o in giardino le dovute informazioni. In ogni caso è sempre opportuno conservare i cartellini informativi delle piante e cercare di disporre le stesse nei luoghi meno accessibili ai bambini. Altri consigli importanti sono affidati a quella che dovrebbe essere normale prudenza, anche se non ci sono rimedi contro il “delitto di scemenza”.
In conclusione è utile ricordare che anche i trattamenti cui sottoponiamo spesso le piante non tossiche non sono alieni da procurare conseguenze nocive. Spesso usiamo antiparassitari, fertilizzanti, lucidafoglie, ecc. che possono causare nei bambini intossicazioni, lente o acute che siano. Ovviamente il primo consiglio che qui ci viene spontaneo è di sostituire pressoché tutti i prodotti costituiti da pericolosi elementi chimici con rimedi che non sono tossici. Infine raccomandiamo ai visitatori del nostro sito di tenere davvero in considerazione le avvertenze di cui diamo conto qui e là e di integrarle con altre letture e approfondimenti. Per ovvie ragioni le informazioni sulle piante spontanee velenose sono sintetiche e quelle sulle piante domestiche anche largamente incomplete rispetto a ciò che si vende in giro: è quindi necessario affidarsi a letture specialistiche e ai migliori siti in Rete. Ricordiamo peraltro che, anche se è sempre meglio imparare a riconoscere direttamente “sul campo” le piante, le buone immagini in Rete e nei libri aiutano quanto meno a farsi venire dei dubbi. Non pensate che il tempo dedicato a farvi una idea compiuta su questo argomento è tempo perso: potrebbe anche salvarvi la vita!