L’inverno, anche se lungo dalle mie parti, ha il suo fascino. Mi impedisce di passeggiare come vorrei, per via delle basse temperature, ma mi consente di spadellare in cucina quanto voglio, che è poi uno dei miei passatempi preferiti. Questo fine settimana ci mancava solo burian, il vento gelido del Nord, ma siccome sono una che non si arrende facilmente, mi sono armata di sacchetto di tela e coltello e sono andata alla ricerca di costoline. In Brianza le chiamiamo petasciœu, forse per il fatto di essere appressate a terra e sono una delle più “dolci” erbe amare spontanee che ricacciano in autunno. Io le raccolgo nei prati vicino a casa, dove si trova in abbondanza. In realtà è facile trovarle su tutto il territorio nazionale. Il loro nome scientifico è Hypochoeris radicata ma sono conosciute come costolina, ingrassaporci o piattello. Sebbene la costolina abbia diverse proprietà medicinali viene in genere raccolta per un uso culinario, come faccio io. E’ una piantina spontanea che sarebbe bene imparare a conoscere perché molto versatile in cucina. Con le costoline che ho raccolto, non molte per la verità, (il freddo era davvero insopportabile), preparerò questa sera una calda, morbida e setosa vellutata.
Ingredienti:
- 250 g di costoline,
- 300 g di patate,
- una cipollina o uno scalogno,
- 1 l di brodo vegetale,
- panna da cucina q. b.
- sale e pepe q. b.,
- fiori di timo per decorare (ovviamente opzionale).
Pulite con attenzione le costoline e sbucciate le patate. In un tegame fate appassire la cipollina o lo scalogno affettato finemente. Aggiungete le patate tagliate a cubetti e dopo qualche minuto le costoline spezzettate. Mescolate per bene ed aggiungete il brodo vegetale. Regolate di sale e fate cuocere il tutto a fuoco medio. Frullate con il mixer ad immersione alla consistenza desiderata la vostra vellutata (io la preferisco non troppo fine). Aggiungete alla vellutata la panna e una macinata di pepe. Ho aggiunto per decorare dei fiori di timo, che è stranamente fiorito fuori stagione per via delle temperature strane di gennaio, per dare un tocco di colore. Potete aggiungere alla vellutata anche dei crostini di pane, del bacon croccante, dei taralli sbriciolati, una erba aromatica tritata. Insomma quello che più vi piace. Con l’aggiunta di panna vegetale questa vellutata sarà senz’altro gradita anche da chi segue una dieta vegetariana.
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