Risotto al levistico

Ho piantato del levistico (Levisticum officinale) – viene chiamato anche sedano di montagna, appio di montagna o ligustio nel Belpaese – e ne ho sempre in giardino, dal momento che lo uso abbastanza spesso in sostituzione del sedano. Il levistico emana un gradevolissimo e forte odore, proprio di sedano, e si trova spesso coltivato tradizionalmente nelle zone collinari e montane del nostro Paese anche se vegeta bene anche a quote più basse. Il levistico del resto è stato utilizzato per secoli come aromatica e soprattutto come pianta officinale. Già ai tempi di Carlo Magno erano note le sue numerose proprietà medicinali tanto da essere inserito nel “Capitulare de villis”, tra le piante che bisognava sempre tenere a portata di mano. Si può utilizzare il levistico anche come verdura cotta di contorno, utilizzando la pianta per intero. Di solito uso le sue foglie per insaporire i formaggi freschi o dare un aroma interessante e originale a pesci lessati e frittate, ma con questa aromatica piantina preparo anche un semplice risotto che di solito è apprezzato da tutti per il suo gradevole e delicato sapore.

Ingredienti:

  • un bel mazzetto di levistico,
  • 300 g di riso per risotti,
  • una cipolla,
  • brodo vegetale q. b.,
  • olio evo,
  • una noce di burro,
  • vino bianco q. b.,
  • parmigiano o grana grattugiato s. q. (opzionale),
  • sale e pepe q. b..

Pulite con attenzione il levistico. Preparate a parte un buon brodo vegetale al quale aggiungerete i gambi del levistico che renderanno più saporito il vostro risotto. In un tegame soffriggete la cipolla con l’olio evo, unite il riso e fatelo tostare, sfumando con del vino bianco. Regolate di sale e portare a cottura il risotto aggiungendo il brodo vegetale di tanto in tanto. A fine cottura fate mantecare con una noce di burro il risotto e unite le foglie di levistico tritate. Aggiungete una spruzzata di pepe, bianco o nero, macinato al momento secondo le preferenze personali, e portate in tavola. Si può aggiungere al risotto del formaggio grattugiato se piace, ma se si vuole privilegiare l’aroma del levistico è meglio ometterlo.

Vai alla scheda del levistico