Nel mio piccolo giardino, in mezzo alle rose, trovano posto alcune piante di hemerocallis, più comunemente chiamate giglio di San Giuseppe o giglio turco, delle belle piante ornamentali che sono spesso scambiate appunto per gigli. I fiori sono di un bel colore rosso-aranciato che mette allegria al solo vederli e forse è per questa ragione che il loro nome scientifico è Hemerocallis fulva. Questa pianta non è solo bella a vedersi ma anche utilizzabile in cucina. Non solo in Italia ma anche nel resto del mondo i suoi boccioli vengono usati per fritti, stufati, aggiunti alle zuppe o conservati sotto aceto o sale. In Asia i suoi fiori vengono seccati per poi essere utilizzati per preparare delle gustose zuppe. Questi fiori sono ricchi di ferro ed anche di vitamina A e mucillagini. Alcune persone li preferiscono pastellati ed altri li utilizzano a crudo per dare colore e sapore (ricordano il sedano e gli asparagi) a formaggi freschi, risotti, paste, carni e pesci, ovviamente aggiunti poco prima di portare il piatto prescelto in tavola. Io li preferisco tuttavia cotti, anzi e meglio stufati, variamente insaporiti, come li preparo ad esempio oggi.
Ingredienti:
- boccioli di giglio di San Giuseppe s. q.,
- una cipolla,
- pomodorini di Pachino o simili s. q.,
- olio q. b.,
- peperoni s. q. (facoltativi),
- caciocavallo (facoltativo),
- sale e pepe q. b..
Lavate con attenzione i boccioli di giglio di San Giuseppe. In una padella fate stufare una cipolla affettata con un poco di olio. Aggiungete i boccioli e se vi piace del peperone (poco). Fate insaporire per bene. Regolate di sale e pepe e portate a cottura. Poco prima di portare in tavola ho accompagnato allo stufato di giglio di San Giuseppe anche un paio di fette di caciocavallo che ho fatto fondere velocemente in padella, ovviamente potete portarlo in tavola così com’è per la gioia, magari, di qualche amico vegetariano che avrà l’opportunità di assaggiare un piatto diverso dal solito.
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