Minestra di verdure selvatiche

In autunno, molte delle piante spontanee che raccolgo in primavera “ributtano” ed è l’occasione giusta per raccoglierle e preparare una buona minestra di verdure selvatiche, che con i primi freddi e le prime piogge è bene accetta anche dai miei ragazzi che in genere preferiscono di gran lunga la pastasciutta. Nella nostra tradizione gastronomica regionale abbondano le minestre di sole verdure selvatiche: dal pistic friulano, dove se ne contano più di cinquanta (non necessariamente tutte insieme), alle acquecotte laziali, al preboggion ligure, alle zuppe di “erbi” toscane. Sono tutte minestre gustose ed insieme utili per depurare gradevolmente l’organismo. Io di solito raccolgo quello che trovo, ma ho le mie preferenze, come ad esempio crespigno (Sonchus oleraceus), ortica (Urtica dioica), tarassaco (Taraxacum officinale), malva (malva silvestris), cicoria selvatica (Cichorium intybus). Spesso non preparo una minestra di sole verdure selvatiche ma aggiungo alla “raccolta selvatica” dell’altro, a cominciare dalle classiche verdure da minestrone e anche da legumi come fagioli, lenticchie o ceci (a seconda di quello che ho a disposizione in casa). Ne risulta una minestra molto gradevole, che varia di gusto a seconda della qualità e quantità delle verdure coltivate e spontanee che uso.

Ingredienti:

  • erbe selvatiche, carote, patate, pomodoro, cipolla, sedano, zucchina, legumi, ecc., il tutto a piacere e s. q.,
  • olio evo q. b.
  • sale e pepe q. b..

In genere comincio preparando un semplice soffritto con un poco d’olio e un misto di carote, sedano e cipolle, ma una mia amica per esempio a metà cottura aggiunge un soffritto che prepara con la pancetta per dare ancora più sapore. Poi aggiungo man mano tutto il resto, allungando con acqua e regolando di sale e di pepe. Le erbe selvatiche andranno pulite con maggiore attenzione rispetto alle altre verdure e potranno essere aggiunte sia intere che leggermente tritate, a seconda della dimensione e del gusto personale. In generale la minestra è pronta in circa quaranta minuti, mentre se aggiungete i legumi crudi occorrono un paio d’ore. Ovviamente usando la pentola a pressione i tempi si riducono notevolmente.

Ho indicato solo poche verdure base, fra le più comuni e le più buone, e non la quantità di verdura che utilizzo, perché mi regolo a seconda di quanto ho a disposizione e anche secondo la stagione. Per quanto riguarda i legumi, se ne ho di già cotti li aggiungo alla fine, altrimenti li lascio in ammollo per dodici ore e poi li cuocio col resto delle verdure. Questa minestra si può replicare all’infinito, togliendo magari i legumi, oppure aggiungendo dei cereali o della pasta. Noterete peraltro – cambiando le diverse erbe selvatiche e coltivate, a seconda della stagione e della quantità – anche notevoli modifiche nel sapore della vostra minestra. Potrete poi gustarla fredda nella bella stagione o bollente nella brutta, magari con una fetta di pane ben tostato. Sperimentando, troverete senza dubbio, la combinazione di sapori che più soddisfa il vostro palato.

Crespigni pronti per l’uso