Quest’anno i miei sorbi (Sorbus domestica) hanno fruttificato bene e ho a disposizione della frutta dal gusto davvero unico, anche se dovrò pazientare un poco e dare il tempo alle sorbe di ammezzire, diventando marroni e morbide (appena raccolte sarebbero immangiabili). Con questi frutti, diventati ormai abbastanza rari, si prepara in Emilia Romagna un delizioso liquore, ma si possono confezionare anche confetture, salse, sciroppi, gelatine. Non sono apprezzati solo da noi, ma anche nel resto d’Europa, specialmente nei Paesi dell’Est dove i frutti vengono conservati anche sottaceto. Con le sorbe che sono maturate tutte insieme in questi giorni preparerò oggi un dolce che ho chiamato “sorbolaccio” perché mi ricorda nella forma il più famoso castagnaccio ma che è, a mio gusto, decisamente più gradevole. Ecco la ricetta!
Ingredienti:
- 500 g di sorbe ben mature,
- 4 uova,
- 50 g di burro,
- 50 g di mandorle,
- 150 g di zucchero semolato,
- due manciate di amaretti sbriciolati,
- pangrattato q. b..
Lavate per bene le sorbe e sbucciatele. Con l’aiuto di uno schiacciapatate liberate la polpa dai semi. In un tegame cuocete la polpa ottenuta con lo zucchero e l’acqua necessaria ad ottenere una salsa morbida. Fate intiepidire la salsa ed aggiungete i tuorli d’uovo, le mandorle tritate (potete aggiungere anche noci, uvetta, pinoli o uno solo degli ingredienti), quaranta grammi di burro liquido (il resto servirà per imburrare lo stampo), il pangrattato e gli amaretti sbriciolati, in modo da ottenere un impasto piuttosto sodo. A parte montate gli albumi a neve ben ferma e aggiungeteli all’impasto. Imburrate uno stampo da forno e versateci il composto cospargendolo, se vi piacciono, ancora amaretti sbriciolati. Informate a 180° fino ad ottenere una bella crosticina (ci vorrà all’incirca una mezz’oretta e fate eventualmente la prova dello stecchino). Personalmente la trovo deliziosa tiepida, ma è ottima anche fredda.