Come tutti gli anni di questi tempi arriva a casa una cassettina di nocciole (Corylus avellana) direttamente dai Nebrodi. La inviano i cugini di mio marito che sanno quanto gli mancano le nocciole “di casa”! Anche noi abbiamo in giardino un piccolo nocciolo e sulle colline brianzole possiamo raccogliere tante nocciole (anche se decisamente più piccole) di quelle che possiamo acquistare in negozio. Dalle mie parti il nocciolo viene chiamato: nisciœula salvàdega, nisciœula de bosch, bajùcola e anche bosca, e le nocciole sono usate da sempre per preparare dolci casalinghi come il croccante o il pan matalòch (dolce tipico della cucina lariana). Il dolce più famoso della zona sono però i “nocciolini” di Canzo, davvero ottimi! Se vi capita di passare da quelle parti non lasciateveli scappare. Alla vista delle “sue” amate nocciole, per mio marito è scattata l’operazione nostalgia, e così ci siamo messi all’opera per preparare dei dolcetti a base di nocciola che ha mangiato a bizzeffe dalla più tenera età e che dalle sue parti chiamano “nzulli” (si possono preparare anche con le mandorle). Sono dei biscottini semplici da preparare ma davvero buoni! Erano una delle specialità di sua zia Peppina della quale vi trascrivo la ricetta.
Ingredienti:
- 500 g di nocciole tritate,
- 500 g di farina,
- 500 g d zucchero,
- 1 uovo,
- marsala q. b.,
- cannella q. b.,
- chiodi di garofano o nocciole per decorare.
La parte più difficoltosa della ricetta è quella della preparazione delle nocciole (alle quali si sono aggiunte quelle raccolte dal nocciolo di casa). Occorre infatti sgusciarle, tostarle in forno al punto giusto e poi togliere con cura la pellicina che le ricopre sfregandole tra le mani. Finalmente si possono tritare molto finemente! A questo punto impastate le nocciole tritate con la farina e lo zucchero, aggiungendo l’uovo e il marsala, e aromatizzate il tutto con la cannella. Lavorate l’impasto e formate un panetto. Stendete il panetto dello spessore che desiderate ma non troppo basso. Tradizionalmente si ricavavano delle forme a rombo o quadrato ma potete tagliarli nella forma che più vi piace (magari utilizzando le forme per biscotti). Per decorare era abitudine mettere al centro del dolcetto una nocciola, una mandorla o un chiodo di garofano (mio marito preferisce questa ultima opzione ed io sono d’accordo con lui), ma potete ovviamente decorare come più vi piace. Infornate a 180 ° e cuocete per una ventina di minuti circa. Questi dolcetti hanno il vantaggio di essere buoni per molti giorni anche se col tempo tendono ad indurirsi notevolmente, mentre se consumati appena sfornati sono decisamente più morbidi. Chissà perché da me piacciono tiepidi e appena sfornati…….
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